La mia prima corsa in salita, Nembro - Aviatico

 
 
Era da qualche tempo che meditavo questa uscita, da quando quella salita la scalai in sella alla mia bici da corsa. Con l'avvicinarsi del trail dell'Orsa a cui mi sono iscritto in un raptus di follia, volevo provare una corsa in salita per testare se realmente potevo avere qualche speranza di finirlo, un piccolo aiuto morale in caso di successo. Mercoledì scorso visto che nel pomeriggio avevo la festa di compleanno di mia figlia, perché non stare in ferie anche la mattina tentarci?
 
Detto fatto, ferie approvate, lo zaino idrico Salomon Agile 12 che viene consegnato puntuale il martedì, devo solo correre. Preparo la sera prima lo zaino a pieno carico come per la gara di domenica, unico dubbio l'attacco dei bastoncini.. sarà facile e intuitivo il nuovo sistema 4D di Salomon.. ma io non ci ho ancora capito niente..
 
 
Partenza all'alba, caffè nel bar di Nembro, dove la gente mi scruta per capire cosa diavolo voglia fare vestito da running e con uno zainetto in spalla. Chiesto ovviamente indicazioni per prendere la strada corretta che porta al Selvino, visto il mio scarso orientamento, il barista mi riscruta scettico e mi chiede.. Ma ci andrai mica di corsa?  Certo!!! Tutti i pazzi passano di qua aggiunge in bergamasco stretto, che mi strappa una risata.
 
Inizio la corsa e i primi tornanti con i primi 3 strappi decisi mi incutono un poco di timore. So che devo fare circa 13 km in salita per arrivare ad Aviatico, se ho già questo fiatone e rallento così dall'inizio, sarà un calvario... Però poi ricordo le parole degli amici che di trail e di corse in salita ne hanno già fatte, non devo guardare troppo il garmin, devo scordarmi il passo gara, devo prendere il mio passo costante e continuare a salire. E cosi faccio. Mi fermo un secondo, alzo il volume dell'Ipod, giro faccia in giù il garmin, mi faccio avvolgere dalla natura e riprendo la salita. Il fiatone si calma, sento il cuore che mi dona nuove energie, guardo il paesaggio, mi sento parte di questo spettacolo, ricambio i saluti di chi scende in auto e di tutti quei ciclisti che mi passano e hanno parole di incitamento, con alcuni basta lo sguardo, li vedo che soffrono, loro sanno che io soffro con loro, ma nei nostri occhi si vede la luce, quel bagliore di gioia, di vita.
 
Alterno il beveraggio dalla borraccia alla cannuccia dello zaino, e qui di pratica ne devo fare molta.. ma quanto è difficile???  Nel percorso faccio anche qualche foto e finalmente arrivo in Selvino, dove poco prima del cartello mi raggiunge un ragazzo paonazzo in sella alla sua bici, che affiancandomi mi confessa che è da un po che mi vede salire, e che l'avrebbe venduta se fossi arrivato prima di lui! Appena fuori Selvino arriva la salita, quella con la S maiuscola. Tre strappi in 2,5 km che portano fino ad Aviatico. Qui tiro i remi in barca e alterno la corsetta alla camminata veloce, troppo ripida la strada, consumerei troppe energie cercano di spingere e ne guadagnerei poco in termini di tempo.
 
Finalmente arrivo al cartello, 13,5km con 900 metri di dislivello chiusi in circa 1:20:00. Ne approfitto per mangiare un'ottima banana, gel, bevutina e poi giù per la discesa. Ovviamente qui le velocità se non si fermano le gambe arrivano a ritmi incredibili.. ed incredibilmente rischiosi. Mi accorgerò i giorni successivi del lavoro fatto dai quadricipiti per tenere un'andatura "frenata" ...  
 
Chiudo la discesa sempre sorridendo e salutando la marea di ciclisti che si riversano quotidianamente su per questa strada, controllo di rito al tempo, un buon 5:45 di media con 1:26:00 per i 27km fatti. Soddisfatto e con il morale alto, anche se ho ben presente che è un'inezia rispetto a quello che dovrò affrontare all'Orsa. Unico piccolo neo è oggi mi da un po fastidio il polpaccio sx, e non capisco se è il tendine d'achille, una piccola contrattura, o un semplice fastidio muscolare che la mia mente ingigantisce perché in fondo in fondo se la fa sotto per quello che dovrò affrontare...
 
..ma comunque sia Domenica alle 7:00 in punto, zainetto sulle spalle, io sarò al via del Trail dell'Orsa, non mi arrenderò così facilmente.
 
 


Commenti

  1. La foto incute timore solo a guardarla... Bel racconto, bella corsa. In bocca al lupo per il polpaccio!

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    1. Grazie Karim, e fortunatamente dopo l'uscita di ieri sembra che il problema stia rientrando! :-)

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  2. il garmin serve poi a casa, per vedere l'altimetria della tua ascesa... inutile guardarlo mentre sali, l'impresa è conquistare la cima, relativo è il tempo!
    buone corse in su! :)

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    1. Si Vale hai ragione, in queste corse ci sono tante cose da guardare e vivere. Il giocattolino lo guarderò a casa per riassaporare il giro davanti al pc!

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  3. Il Selvino l'ho fatto alla Gimondi anni fa,in bici,pedalabile ma lungo da fare di corsa... ;-)
    In bocca al lupo Paolo!

    ps ti vedo bello magro,più di prima.. ;-)

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    1. Grazie Andrea! Ce la metterò tutta!

      ... ehm.. ho perso giusto giusto quei 10kg.. ;-)

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  4. "Tutti i pazzi passano di qua" è una verità che non si può comprendere (pensando ai trail) se non dopo essersi rovinati qualcosa... Perchè quel bagliore di gioia, di vita che sprizza dagli occhi (di chi si appresta alla sfida nella salita) come dici tu... è una dose di cocaina.

    Ci stavo per cascare anch'io. Dopo la maratona di Torino ho desiderato follemente i trail. Poi un'influenza con lunghi strascichi e l'incontro con un amico ultratrailer più giovane di me con l'anca appena ricostruita, mi hanno un po' fatto ripensare...

    Perchè sono le discese a rotta di collo che rovinano. Fanno volare e poi precipitare negli stress muscolari e tendinei, se non nelle microfratture.

    Ma non devi starmi a sentire. Continua per la strada che ti senti di percorrere, perchè è giusto così. Ogni runner ha un suo buon motivo per correre, e non è mai per caso...

    Ciao da Mariano!

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    1. Ciao Mariano, spero di fermarmi prima di arrivare a compromettere il fisico. Io sono fra quelli che piuttosto ci mette un ora in più ma non arriva mai in soglia, sarei comunque il classico atleta da mezza classifica, quindi non ne vedo proprio il motivo. E questo succede anche in altre gare. Nel mio IM70.3 ho visto molta gente star male, chi veniva portato via in ambulanza. Io sono arrivato molto dopo, stanco ovvio, ma sono arrivato. ;-)

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